lunedì 10 agosto 2009

Dopo una settimana, non proprio rilassante, in vacanza in Sicilia, sono finalmente tornata a casa. Dopo due giorni di relax a casa(e di bucato!), una mattina ho deciso di fare una passeggiata per il centro. Aspettando che una mia carissima amica, Sara, finisse di lavorare, ne ho approffittato per fare un salto in Galleria Cavour, che per noi bolognesi equivale a dire “una passeggiata lungo les Champes Elysèes”. Con il mio cafè-au-lait in mano(ricordando l’amato Starbucks)ho passeggiato lungo questa Terra Santa della haute coture, rispecchiandomi nelle vetrine di Louis, Hermès, Burberry, Armani, Fendi…fino a quando i miei occhi si sono soffermati sulla vetrina che tanto aspettavo: Tiffany.

Tre vetrine e mezzo(una è piccolina) di spendidi bijoux: chiavi, bracciali, anelli(chi può resistere ad una proposta fatta con un anello di Tiffany?!?)…come resistere? Apro la porta e vengo inebriata da un soave profumo al gelsomino. La commessa, una bionda sui trenta, mi sia vvicina sorridente e mi chiede se può aiutarmi. Le chiedo di mostrarmi l’oggetto che ha catturato tutta la mia attenzione: il ciondolo con il cuore “please return to Tiffany&co.”(vedi foto). Un amore!♥

Provo la collana: l’argento mi scivola attrono al collo come seta, soffice ma estremamente resistente al tocco…mi ammiro nello specchio, compiaciuta e sognante. La commessa sorride del mio sguardo compiaciuto. “Le sta molto bene”mi dice. Parafrasando Audrey Hepbourn”Niente di brutto può accadere da Tiffany…il tempo sembra non scorrere mai qui dentro”.

Ho deciso!la compro!Sorridendo ingenuamente mi volto e chiedo il prezzo. Per poco non cado dalla nuvola di zucchero filato che mi trattiene a 1000m dal suolo. “Costa 350€…preferisce pagare in contanti o con bancomat?”.

Mi guardo allo specchio: come può un innocente pezzo di argento costare così tanto?Respiro a fondo e trovo una scusa per uscire da lì. Un problema al bancomat, devoa ndare a prelevare. La commessa mi informa che per pranzo chiuderanno e riapriranno per le 15. La saluto e inforco gli occhiali per nascondere lo sguardo scioccato.

Oh mio Dio!Ma è un furto!Sto per svoltare, quando finisco addosso ad una “cara” amica di mia madre. “Carissima!Come stai?ti trovo in forma…*blablabla*”. Stordita da tutte le sue assurde chiacchiere, perdo alcuni minuti preziosi. Devo prendere una decisione, non ho tempo per quella donna inutile!Oh, no!Adesso attacca il terzo grado: “Dove vai?che fai?…”. Controvoglia le spiego che stavo passeggiando per la Galleria e vengo criticata perchè sono appena stata da Tiffany!”Quel negozio?è osceno e per di più i prezzi sono assolutamente improponibili!”. Ma.come.si.permette.di.criticare.?.

“Io attraverso la Galleria tutti i giorni solamente per andare a lavoro, se così non fosse, non ci passerei neanche!figurarsi!”. Finalmente mi saluta, stampandomi una traccia di rossetto rosa(sottolineamo rosa!)su una guancia. Non la guardo neanche e mi allontano piena di dubbi. Che fare?La compro la collana, o no?i soldi li ho, non sono un problema quelli….è per principio. Una donna può arrivare a spendere così tanto per un oggetto che tra un mese passerà di moda?

ponendomi altre domande simili( mooolto alla Carrie Bradshaw)mi dirigo da Sara, che mi sta aspettando, più esausta e accaldata che mai. “Cos’hai?”mi chiede appena la saluto. Incredibile intuito!Le racconto tutto: anche lei trova effettivamente eccessivo quel prezzo. Mentre aspettiamo le nostre ordinazioni, continuiamo a parlare di questo dilemma. Fino a quando…*bam* Sara trova la soluzione. “Beh, al massimo, potresti trovare qualche parente/amico di famiglia che te la regali….” “Sara sei un genio!”. Mi alzo con il cellulare in mano ed esco dal ristorante, lasciandola lì a bocca aperta, intenta a mangiare il suo riso alla cantonese.

“Pronto mamma!sai chi ho visto oggi?Te la ricordi la tua amica, quella “carissima” che porta il rossetto rosa?”, dall’altro capo del telefono”Chi quella che ha sposato un milionario e odia Tiffany perchè il marito le ha detto che non assomiglia neanche lontanamente a Audrey?”.”Si, esatto, lei. Non mi ha mica fatto il regalo di compleanno, vero?”. Un sorriso mi si scioglie sulle labbra.

Circa un mese dopo, mi arriva un pacchetto turchese con un fiocco nero, di Tiffany. C’è anche un biglietto. “Tanti auguri alla nostra piccola, (H)olly e Max”.

Proprio vero: la necessità aguzza l’ingegno!!!

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